Il TRUST , un “padre di famiglia” per proteggere il tuo patrimonio

Hai diversi immobili e non sai come gestirli?   Vuoi trovare la formula per risolvere conflittualità e dissidi familiari per gestire e tutelare il  tuo patrimonio oggi ed in futuro?   Vuoi mantenere unito il tuo patrimonio e proteggerlo da aggressioni o procedure concorsuali future?

Allora il TRUST fa per te, abbi fiducia!

Che cosa è il trust?

Il trust è un istituto del sistema giuridico anglosassone di common law estremamente versatile che serve a regolare una molteplicità di rapporti giuridici di natura patrimoniale. E’ uno strumento  flessibile che può adattarsi facilmente a molte situazioni, l’estrema duttilità di questo istituto fa sì che siano diversi gli obiettivi che di volta in volta il  trust possa raggiungere.

In Italia l’istituto del trust è diventato operante nel 1992, grazie alla ratifica della Convenzione dell’ Aja del 1985 che stabiliva per gli Stati firmatari disposizioni comuni relative alla legge applicabile ai trust.

Dal punto di vista fiscale, l’istituto ha invece ricevuto la sua prima disciplina con la Legge Finanziaria 2007. Prima d’allora non esisteva una normativa specifica che disciplinasse il regime fiscale del trust.

Quando è nato il trust?

Si può dire che il trust sia nato nella Inghilterra medioevale quando, ai tempi delle crociate, i cavalieri in partenza per la Terra Santa lasciavano i propri beni in custodia  ad amici fidati che restavano in patria. Nel caso in cui il cavaliere non fosse tornato, i beni venivano trasferiti ai suoi successori, di solito il figlio maggiore,  o rimanevano in custodia a favore della sposa e dei figli, finché uno di quest’ultimi non raggiungesse la maggiore età.

Il termine inglese “trust”, “fiducia”, ricorda il sentimento alla  base di questa relazione.

Il fatto che i beni di alcune famiglie inglesi si siano tramandati di generazione in generazione, dal Medioevo ad oggi, senza uscire nell’ambito della stessa famiglia, è una testimonianza dell’efficacia del trust.

Molte famiglie di industriali nel mondo anglosassone, a partire dalla fine del ‘700, si sono servite del trust per rimettere ad un professionista di fiducia le questioni relative alle successioni di figli e nipoti alla guida della loro azienda e più in generale alla gestione ed alla destinazione del patrimonio personale ed aziendale.

Il trust, oggi  molto diffuso nei paesi di origine anglosassone, in Italia è ancora poco utilizzato.

In questo articolo vogliamo raccontarvi in breve come funziona un trust,  gli effetti ed i vantaggi,  portandovi la testimonianza di una famiglia storica che ha deciso di utilizzare il trust per tenere unito, gestire e  proteggere il proprio patrimonio, la famiglia Doria Pamphili attraverso un’intervista a Don Massimiliano Floridi, marito di Gesine Doria Pamphilj.

Proprio Don Massimiliano definisce il trust un “padre di famiglia che, come tale ascolta i  desideri espressi, nella “wish list” come si dice in inglese, valuta in totale autonomia se tali desideri sono legittimi e li assolve o meno tenendo cura di proteggere e salvaguardare i propri figli.”

Il trust è autonomo nelle proprie decisioni e come ribadisce Don Massimiliano: “Il bello di questa struttura è proprio la  fiducia reciproca. Il trust non si fonda su dei rapporti contrattuali di forza, e questo a me ha sempre stupito.”

Come funziona il trust?

Un trust si crea quando un soggetto, il settlor o disponente, trasferisce dei beni ad un altro soggetto, il trustee, che li deve amministrare, preservare e gestire a favore di altri soggetti, i beneficiari, ai quali il trustee dovrà trasferire i suddetti beni dopo un dato periodo di tempo, oppure nei confronti dei quali produrranno una utilità per il raggiungimento di un determinato fine.

In alcuni tipi di trust i beneficiari non sono indicati, si tratta dei trust di scopo, in cui il trustee deve agire in vista di una funzione predeterminata, per raggiungere uno scopo specifico.

Il trustee è investito del potere e onorato dell’obbligo, di cui deve rendere conto, di amministrare, gestire o disporre dei beni secondo i termini del trust e le norme particolari imposte dalla legge al trustee.

Può essere nominato un protector o guardiano, con il compito di vigilare sull’operato del trustee e con il potere di opporre l’esistenza del trust verso terzi.

La particolarità del trust sta nel fatto che l’affidamento dei beni viene attuato non attraverso un mandato ma mediante un vero e proprio trasferimento di proprietà per cui il trustee diventa legittimo proprietario dei beni fino all’esaurimento della sua missione.

Effetti del trust

L’effetto principale del trust è proprio,  da un lato la fuoriuscita dei beni dal patrimonio del disponente, dall’altro la segregazione o separazione dei beni nell’ambito del patrimonio del trustee cui i beni stessi vengono trasferiti.

Con l’atto di trasferimento in favore del trustee, il disponente si spoglia della titolarità dei beni trasferiti che quindi non fanno più parte del suo patrimonio, ma diventano parte del cosiddetto “patrimonio segregato” costituito dal fondo che fa capo al trust. I beni posti in trust risultano quindi sottoposti ad un vincolo di destinazione, poiché destinati al raggiungimento dello scopo prefissato dal disponente dell’atto istitutivo e ad un ulteriore vincolo di separazione poiché giuridicamente separati sia dal patrimonio residuo del disponente, sia da quello del trustee. Ciò comporta che i beni vincolati alle finalità del trust siano di fatto tutelati da tutti i possibili attacchi esterni in quanto, proprio per la loro struttura di “patrimonio segregato”:

  • non possono essere aggrediti da eventuali creditori del disponente, perché, a seguito del trasferimento al trustee non si trovano più nel patrimonio del disponente;

  • non possono essere aggrediti dai creditori personali del trustee, perché non rientrano nel suo patrimonio personale;

  • non concorrono alla formazione della massa ereditaria del trustee in caso di morte del medesimo;

  • non rientrano, ad alcun titolo, nel regime patrimoniale legale della famiglia del trustee;

  • non sono legittimamente utilizzabili per finalità divergenti rispetto a quelle predeterminate nell’atto istitutivo del trust;

  • non possono essere aggrediti dai creditori personali dei beneficiari fino a quando i beni inclusi nel fondo del trust non siano oggetto di attribuzione ai beneficiari stessi da parte del trust.

In sostanza, il patrimonio conferito al trust viene completamente “blindato” ed è  gestito esclusivamente dal trustee negli interessi del beneficiario.

Il trust è una delle soluzioni per mantenere unito il patrimonio e per risolvere problematiche legate ai passaggi generazionali, se vuoi sapere la modalità più adatta a te chiedici un “AUDIT”  https://www.mundobrit.com/brit-audit/: analizzeremo e valuteremo insieme la tua situazione.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.